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Come io parlo così ho scritto - Matteo Bandello e la lingua italiana

Sala Pessini di Castelnuovo Scrivia, il 3 e il 4 ottobre

Data :

30 settembre 2025

Come io parlo così ho scritto - Matteo Bandello e la lingua italiana
Municipium

Descrizione

Per festeggiare i 500 anni delle “Prose della volgar lingua” di Pietro Bembo, libro fondamentale della cultura italiana perché definisce il profilo della nostra lingua scritta, il Centro studi "Matteo Bandello e la cultura rinascimentale" di Castelnuovo Scrivia, in collaborazione con il Progetto Prin “Digital Bandello” (Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Torino), con il patrocinio dell’Accademia della Crusca, dell’Associazione per la Storia della lingua italiana e del Dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici dell’Università di Milano, organizza un convegno intitolato «Come io parlo così ho scritto». Matteo Bandello e la lingua italiana, che si terrà nella Sala Pessini di Castelnuovo Scrivia, il 3 e il 4 ottobre.

Narratore straordinario, Matteo Bandello, nato a Castelnuovo Scrivia nel 1485, è senza dubbio il più importante autore di novelle del Cinquecento.

I suoi racconti circolano in Italia e nell’Europa della seconda metà del secolo XVI (da una sua novella prende spunto Shakespeare per Romeo e Giulietta), mentre la cultura e la politica affrontano una delle crisi di crescita più profonde che si siano registrate nella storia dell’Occidente: la vita delle corti è assorbita nel vortice di eventi bellici che cambiano il volto a tutto ciò che appartiene al passato, mettendo in discussione la ricerca di perfezione degli umanisti, a cui per formazione Bandello appartiene.

Di questa crisi di crescita, molto simile a quella a cui stiamo andando incontro, lo scrittore di Castelnuovo, “a le confini della Liguria nato”, in posizione marginale rispetto alle grandi corti, dà conto con una voce straordinaria, unica nei timbri, e soprattutto nell’ironia che nulla risparmia, sostenuta dalla fiducia che ogni cosa si può risolvere con il dialogo o con un motto, una battuta, senza spargimenti di sangue.  Un messaggio che forse può parlare al nostro presente.

Vissuto nelle grandi corti d’Italia e d’Europa, portando il punto di vista di chi arrivava dai “confini”, Bandello affida alla lingua italiana la trasparenza delle inquietudini che attraversano la sua esperienza e quella dei contemporanei. Fa propria la lingua italiana, ma, rispetto ai canoni a cui molti stavano adattandosi (quelli del Bembo in particolare, che indicava nel Petrarca e nel Boccaccio i modelli del fiorentino del Trecento a cui adattarsi), adotta una lingua che nella struttura toscana ospita tratti di quella varietà lombarda a cui lo scrittore sente di appartenere e che può esprimere la carica culturale e l’energia espressiva delle corti.

A questo dialogo con la norma della grammatica e della lingua, in una tensione creativa unica e personale, sarà dedicato il convegno di Castelnuovo Scrivia, che vede gli interventi di studiosi da anni impegnati nella ricerca bandelliana e di giovani ricercatori che stanno avviando nuovi approcci alla lingua dello scrittore.

 

Apriranno i lavori alle 15 del 3 ottobre i saluti del Sindaco, Gianni Tagliani, del Consigliere delegato alla cultura, Gian Piero Vignoli, della Presidente della Biblioteca, Maria Cristina Pleba.

I lavori, coordinati dal Responsabile e Coordinatore del comitato esecutivo del Centro studi, Vittorio Pessini, si apriranno con la relazione di Elisabetta Menetti dell'Università di Modena e Reggio Emilia, "La novella II,10 e il significato della beffa a Pietro Bembo".

A seguire Patrizia Pellizzari (Università di Torino) riferirà dei lavori del Progetto Prin in corso ("Dal cantiere all'edizione: lingua e filologia delle novelle di Bandello"), su cui riferirà anche Stefano Di Lorenzo (Università di Modena e Reggio Emilia), "DiBa (Digital Bandello): la nuova edizione digitale delle novelle di Matteo Bandello".

Sul tema della lingua di Bandello interverranno Sandra Carapezza (Università di Milano) con “Far la salsa (lombarda) al gran diavolo fiorentino. Variazioni bandelliane su modelli toscani", e Giuseppe Polimeni (Università di Milano), "La tentazione della commedia. Strategie espressive delle novelle di Bandello".

Ad aprire la seconda sessione di lavori, sabato 4 ottobre alle 9.30, sarà Elena Papa (Università di Torino), che affronterà il tema "Realismo, tipizzazione e reticenza onomastica sulle novelle bandelliane".

Sarà la volta dell’intervento di Stefano Martinelli Tempesta (Università di Milano), che andrà a verificare, sulla base di recenti ritrovamenti, la formazione umanistica del Bandello ("Gli studi greci di Matteo Bandello").

Le successive comunicazioni saranno dedicate all’analisi della lingua italiana scelta da Bandello per le sue novelle: Matteo Grassano (Università di Bergamo), "La sintassi delle novelle. Primi sondaggi", Cecilia Demuru (Università di Pavia), "Narrate due volte. La forma delle novelle di Matteo Bandello”, Elena Felicani, “Per un glossario bandelliano”.

 

Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2025, 16:01

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